Papa Francesco cambia il Codice di Diritto canonico rendendo istituzionale quanto già avviene per prassi: l’accesso delle laiche al servizio della Parola e dell’altare.
Il Papa dispone che il can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico sia modificato come segue:
“I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti; tuttavia tale conferimento non attribuisce loro il diritto al sostentamento o alla rimunerazione da parte della Chiesa”.
Dispone, inoltre, la modifica degli altri provvedimenti, aventi forza di legge, che si riferiscono a tale canone.
Qui di seguito il link con il Motu proprio “Spiritus Domini”
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/01/11/0016/00032.html
Francesco specifica di aver voluto accogliere le raccomandazioni emerse da varie assemblee sinodali, scrivendo che “si è giunti in questi ultimi anni ad uno sviluppo dottrinale che ha messo in luce come determinati ministeri istituiti dalla Chiesa hanno per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo”. Pertanto, il Papa invita a riconoscere che si tratta di ministeri laicali “essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine”.
Al motu proprio si aggiunge una lettera indirizzata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria, con la quale Francesco spiega le ragioni teologiche della sua scelta.
Il Papa scrive che “nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II, si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”.
E citando il documento finale del Sinodo per l’Amazzonia osserva come “per tutta la Chiesa, nella varietà delle situazioni, è urgente che si promuovano e si conferiscano ministeri a uomini e donne… È la Chiesa degli uomini e delle donne battezzati che dobbiamo consolidare promuovendo la ministerialità e, soprattutto, la consapevolezza della dignità battesimale”.
Francesco, nella lettera al cardinale, dopo aver ricordato con le parole di san Giovanni Paolo II che “rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”, aggiunge che “per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva”.
Il Papa spiega che “offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico (istituzione), del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”. E conclude che “la scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”.https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-01/papa-francesco-motu-proprio-lettorato-accolitato-aperti-donne.html
Avv. Maria Capozza
Avvocato Rotale Digitale
Correlati
Papa Francesco apre i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato alle donne
Papa Francesco cambia il Codice di Diritto canonico rendendo istituzionale quanto già avviene per prassi: l’accesso delle laiche al servizio della Parola e dell’altare.
Il Papa dispone che il can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico sia modificato come segue:
“I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti; tuttavia tale conferimento non attribuisce loro il diritto al sostentamento o alla rimunerazione da parte della Chiesa”.
Dispone, inoltre, la modifica degli altri provvedimenti, aventi forza di legge, che si riferiscono a tale canone.
Qui di seguito il link con il Motu proprio “Spiritus Domini”
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/01/11/0016/00032.html
Francesco specifica di aver voluto accogliere le raccomandazioni emerse da varie assemblee sinodali, scrivendo che “si è giunti in questi ultimi anni ad uno sviluppo dottrinale che ha messo in luce come determinati ministeri istituiti dalla Chiesa hanno per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo”. Pertanto, il Papa invita a riconoscere che si tratta di ministeri laicali “essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine”.
Al motu proprio si aggiunge una lettera indirizzata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria, con la quale Francesco spiega le ragioni teologiche della sua scelta.
Il Papa scrive che “nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II, si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”.
E citando il documento finale del Sinodo per l’Amazzonia osserva come “per tutta la Chiesa, nella varietà delle situazioni, è urgente che si promuovano e si conferiscano ministeri a uomini e donne… È la Chiesa degli uomini e delle donne battezzati che dobbiamo consolidare promuovendo la ministerialità e, soprattutto, la consapevolezza della dignità battesimale”.
Francesco, nella lettera al cardinale, dopo aver ricordato con le parole di san Giovanni Paolo II che “rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”, aggiunge che “per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva”.
Il Papa spiega che “offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico (istituzione), del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”. E conclude che “la scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”.https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-01/papa-francesco-motu-proprio-lettorato-accolitato-aperti-donne.html
Avv. Maria Capozza
Avvocato Rotale Digitale
Correlati
#dirittocanonico avvocatorotaledigitale