Cosa significa mobbing? E chi è il mobber? Cos’è il Mobbing “sistemico”?
Cosa significa mobbing? E chi è il mobber? Il Mobbing “sistemico”? Un fenomeno in crescita, la giurisprudenza in ritardo e il silenzio di contorno.
Con il termine mobbing si intende una forma di abuso di potere, molestie morali, violenza.
La Giurisprudenza stenta a riconoscere il nesso che unisce i vari episodi e, soprattutto, l’elemento psicologico del mobber.
Eppure il mobbing è sempre più diffuso.
Quando il mobbizzato è, in realtà, perseguitato e torturato in quanto “scomodo” ad un Sistema di potere, le fasi sono complesse ed il Mobbing ha una connotazione diversa e può definirsi “Mobbing Sistemico”.
Il Mobbizzato attraversa un calvario lungo anni, che sembrano secoli, spesso si ritrova senza lavoro, senza stipendio ma anche senza risparmi – spesi per fronteggiare la vera e propria guerra giudiziaria che si apre -, viene abbandonato da amici e parenti – che continuano a non capire – e inevitabilmente ha seri problemi di salute.
Il mobbing di solito si sviluppa in sei fasi, a cui va aggiunta una pre-fase e, nel caso del Mobbing “Sistemico”, una ulteriore fase 7.
La pre-fase è una c.d. “condizione zero” ovvero il conflitto fisiologico, accettato come “normale” ma che in realtà rappresenta il terreno preparatorio su cui poi attecchisce il mobbing.
Comincia il venticello della calunnia e del pettegolezzo che avvolge ogni nuova attività lavorativa.
Nella pre-fase sembra di giocare a dama ma poi inizia la partita a scacchi: il Re sei tu, il destino del Re è segnato, scontato, morirà sicuramente, ci sarà lo scacco matto. E’ solo questione di tempo, di modo.
Chi è il Mobber? Una persona avida, anaffettiva, spietata.
Dopo aver preparato il terreno, pianificando ogni azione e contando sull’effetto sorpresa del mobbizzato che, quasi sempre, non è lucido e sta soffrendo, il Mobber inizia la Fase 1: “conflitto mirato”. I colpi diventano sempre più puntuali, veloci ed invisibili.
Il conflitto fisiologico, della fase zero, cambia ed il conflitto da generalizzato diventa mirato ovvero verso una determinata persona da distruggere, da oggettivo e limitato al lavoro, si allarga alla sfera privata del mobbizzato.
Il Mobber pone in essere episodi singoli che, in realtà sono uniti da un’unica regia ed hanno l’obiettivo di sgretolare l’immagine del Mobbizzato, distruggere ed indebolire il suo carattere. Attacchi visibili ed invisibili, insidiosi.
La Fase 1 del Mobbing dura poco, è velocissima perché la vittima non deve avere la forza ed il tempo di capire, di reagire, di denunciare.
Parte immediatamente e quasi in maniera sovrapposta la Fase 2: “inizio del Mobbing”.
Il Mobber attacca frontalmente la vittima, che comincia ad avvertire senso di disagio e di fastidio, percepisce l’isolamento, l’inasprimento delle relazioni con i colleghi, le critiche.
Il Mobbizzato comincia ad interrogarsi su se stesso e sulle sue capacità professionali ma anche relazionali.
In questa fase il mobbizzato può ricevere quotidianamente email, pec e lettere con richieste di chiarimenti sul suo operato e quasi sempre la realtà viene mistificata in modo tale che nelle richieste sia implicita l’accusa di colpe mai commesse, in quanto spesso si viene accusati di fatti mai avvenuti.
Ma quei fatti, con la realtà travisata da falsi o parziali documenti e da falsi racconti di testimoni mediocri in vendita pur di ottenere un piccolo riconoscimento professionale o per compiacere il capo, diventavano reali ed il mobbizzato ha inevitabilmente difficoltà a ricostruire la realtà dei fatti.
Fase 3: “Malessere fisico” la vittima comincia a somatizzare e manifesta problemi di salute, senso di insicurezza, insonnia, problemi digestivi.
La violenza psichica è molto più insidiosa di quella fisica, non è facilmente identificabile ed ancor più difficile da dimostrare: stalking, bullismo e mobbing si confondo e si sovrappongono in un unico e crudele meccanismo di sopraffazione che non lascia lividi sulla pelle ma che conduce alla malattia e spesso alla morte.
Le parole sbagliate, le offese, le critiche, le accuse, la mancanza di rispetto, la svalutazione in forma ironica, il silenzio, la menzogna, le minacce e i ricatti velati, l’oppressione e il controllo, la diffamazione, la calunnia, persino il pettegolezzo, sono soltanto alcune forme con le quali si manifesta uno degli abusi mentali più subdoli e devastanti per un essere umano, la violenza psicologica.
Il tutto nascosto sotto atteggiamenti spesso mistificati che confondono la vittima fino ad annullarne completamente la personalità.
Tale manipolazione può avvenire indifferentemente nelle relazioni coniugali, tra fratelli e sorelle, tra genitori e figli, tra amici o colleghi di lavoro. È la quotidianità del rapporto ad esporre la vittima ad un prolungato stress emotivo, provocandole un sovraccarico allostatico che degenera in malattie della pelle, problemi cardiovascolari e respiratori, disturbi comportamentali e persino cancro.
Fase 4: “errori e abusi dell’amministrazione” il mobbing diventa pubblico e spesso è favorito da tutto il personale.
Il mobbizzato comincia ad ammalarsi seriamente ed aumentano le assenze per malattia.
Con un sadismo tipico dei vigliacchi che si sentono protetti dal gruppo di potere che li sostiene, il Mobber continua a molestare e violentare nella sua personalità continuamente il Mobbizzato.
Fase 5: “serio aggravamento delle condizioni di salute del mobbizzato” per forme depressive come “disturbo dell’adattamento” “disturbo post-traumatico da stress” ma anche tumore, malattie cardiache, ictus.
Fase 6: “esclusione dal mondo del lavoro”. Inevitabilmente, il mobbizzato viene costretto a dimettersi o viene licenziato, riformato per motivi di salute, prepensionato.
I costi, quindi, sono enormi in termini di supporto sanitario al mobbizzato, e spesso si determina la fuori uscita dal mondo del lavoro di persone valide a cui per diverso tempo si paga uno stipendio, senza che possano produrre, proprio in quanto mobbizzate.
Il Mobbing “Sistemico” – ovvero quello che ha dietro un sistema che opera illegittimamente e non può punire chi denuncia i fatti illeciti commessi dalla stessa organizzazione – ha una fase 7: quella della persecuzione giudiziaria, istituzionale e lavorativa.
La fase 7 prevede “l’asfaltamento della persona”: di quello che era non resta più nulla.
Sentenze pilotate, inchieste archiviate, risposte mai arrivate, denunce mai prese in considerazione.
Esso diventa strategico e trasversale ovvero si trasforma in quella forma di illecito amministrativo, civile, penale ancora sconosciuto dal Legislatore, non riconosciuto dai Magistrati ed invisibile per tutte le Autorità ma particolarmente concreto per il mobbizzato.
Persecuzione strutturata ed invisibile ma con un metodo unico ed infallibile.
In questo caso il mobbizzato è anche una persona che ha cercato di opporsi al Sistema o, addirittura, che ha denunciato e/o segnalato fatti illeciti ovvero un Whistleblower.
Come molti di voi sapranno, conosco molto bene tali sistemi per averli provati sulla mia pelle, in una recente vicenda professionale che ha trovato eco sulle maggiori testate nazionali.
dì Maria Pia Capozza, Avvocato Rotale